Ecco perché molte famiglie stanno perdendo il diritto al bonus energia senza accorgersene

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Cosa cambia nella bolletta con i bonus 2026-adbve.it

Franco Vallesi

Novembre 9, 2025

Il bonus sociale per luce, gas e acqua si trasforma: soglie ISEE, tempi e modalità rivisti con l’arrivo del mercato libero

Il bonus bollette 2026 cambia volto. La misura sociale pensata per alleggerire i costi di luce, gas e acqua si adatta a un contesto in continua evoluzione: il passaggio definitivo al mercato libero dell’energia, l’inflazione sulle forniture e la fine di alcuni sconti fiscali impongono modifiche importanti.

Da quest’anno, i criteri per accedere al beneficio non si basano più solo sul reddito ISEE, ma anche sulla composizione effettiva del nucleo familiare, che diventa un elemento centrale nel calcolo dell’importo. Una svolta che promette più equità, ma anche una maggiore complessità nella gestione delle richieste.

ISEE aggiornato, numero di figli, disabilità: come cambia il calcolo per ricevere il bonus

L’INPS, in coordinamento con l’ARERA, ha rivisto la modalità con cui viene determinato il bonus sociale. Non basta più rientrare sotto una certa soglia ISEE per ottenere l’agevolazione: ora il sistema considera anche il numero di componenti del nucleo, la presenza di minori, di soggetti disabili a carico, e altri fattori che influenzano la condizione economica reale. Questo approccio consente, almeno sulla carta, una ripartizione più giusta dei fondi destinati al sostegno energetico. Le famiglie numerose o con situazioni particolari potranno ricevere importi più alti rispetto al passato.

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L’elemento nuovo non è solo nei criteri, ma anche nei tempi. Mentre negli anni precedenti il bonus veniva erogato in maniera diluita durante tutto l’anno, dal 2024 è calcolato e distribuito su base trimestrale. Questo può comportare due conseguenze: una maggiore precisione nei conteggi, ma anche il rischio che l’importo complessivo percepito sia inferiore, soprattutto se nel corso dell’anno cambiano le condizioni reddituali o familiari. Per questo, aggiornare l’ISEE regolarmente diventa essenziale per non perdere il diritto al beneficio.

Un altro nodo riguarda la soglia per accedere al bonus. Resta confermato il limite di 15.000 euro annui di ISEE, ma può salire fino a 30.000 euro in presenza di almeno 4 figli, disabilità certificata o altri elementi specifici. Eppure, anche con queste aperture, molte famiglie potrebbero restare escluse se non aggiornano tempestivamente la propria documentazione. A questo si aggiunge la fine di misure straordinarie come la riduzione dell’IVA sulle bollette, che ha aggravato i rincari già evidenti sul mercato libero.

Con il mercato libero l’aiuto si fa più mirato, ma il rischio esclusione cresce per chi non è informato

Il passaggio al mercato libero ha portato con sé aumenti delle tariffe energetiche e maggiore variabilità nei prezzi. In questo scenario, il bonus bollette si conferma uno strumento vitale per migliaia di nuclei familiari a basso reddito. Ma mentre il sostegno resta, il sistema richiede oggi più attenzione e consapevolezza. Per esempio, non basta presentare l’ISEE una sola volta: in caso di cambiamenti improvvisi del reddito o della composizione familiare, si può (e si deve) presentare un ISEE corrente, aggiornato, per rientrare nei parametri previsti.

Molti non sanno che esistono anche misure regionali aggiuntive, cumulabili con il bonus nazionale, purché si rispettino certi requisiti. Sono aiuti che possono fare la differenza, ma che spesso non vengono richiesti per mancanza di informazioni o difficoltà burocratiche. Eppure, un piccolo errore formale può far saltare tutto il contributo. È per questo che l’ARERA raccomanda di consultare regolarmente il proprio portale e di verificare con i CAF o i patronati locali la situazione aggiornata, soprattutto alla luce delle nuove regole in vigore da gennaio.

Sul fronte operativo, i dati ISEE e anagrafici verranno prelevati direttamente dall’INPS, incrociando le informazioni per assegnare l’importo adeguato. Un sistema che dovrebbe ridurre le discrepanze, ma che rende anche più difficile la verifica manuale da parte del cittadino medio. Non a caso, alcuni esperti segnalano già casi in cui il bonus non è stato riconosciuto nonostante i requisiti fossero soddisfatti, a causa di errori o ritardi nel caricamento dei dati. In una fase in cui le bollette possono superare facilmente i 200 euro al mese, ogni ritardo ha un impatto diretto sulla tenuta economica delle famiglie più fragili.

La riforma del bonus, in definitiva, mira a garantire maggiore giustizia sociale, ma richiede un’attenzione continua, una conoscenza aggiornata delle normative e, spesso, l’assistenza di un operatore qualificato. Mentre le spese per gas, luce e acqua continuano a salire, l’unico modo per non perdere il diritto al bonus resta il controllo costante dei propri dati e della situazione familiare, anche nel corso dell’anno. In caso contrario, il rischio è di restare fuori proprio nel momento in cui il sostegno diventa più urgente.