Bonus casa 2026, cambia tutto ma resta uguale: cosa c’è davvero nella nuova Manovra

Bonus casa 2026

Con la nuova manovra ci sono novità-adbve.it

Franco Vallesi

Novembre 8, 2025

Con la prossima Manovra arriva la conferma: le detrazioni per ristrutturare restano in vigore anche nel 2026, con sconto pieno per chi interviene sull’abitazione principale.

Nella nuova bozza della Manovra 2026, le agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie vengono prorogate per un altro anno. Il bonus del 50% per la prima casa sarà ancora valido per tutto il 2026, così come quello del 36% per le seconde abitazioni, senza riduzioni rispetto a quanto previsto nel 2025.

Il taglio delle aliquote è rinviato al 2027: in quell’anno si scenderà al 36% per la prima casa e al 30% per gli altri immobili. La proroga, indicata nei primi documenti tecnici in circolazione, conferma anche la detrazione su mobili ed elettrodomestici, con un tetto massimo di spesa fissato a 5.000 euro.

Cosa cambia e cosa resta: tutte le conferme sui bonus casa per il 2026

Il bonus ristrutturazioni resta uno dei principali strumenti di agevolazione fiscale per i proprietari di immobili. L’intervento della Manovra si limita a spostare in avanti l’entrata in vigore del taglio alle detrazioni, originariamente previsto già per il 2026. La detrazione Irpef sarà ancora del 50% per gli interventi sulla prima abitazione, per una spesa massima di 96.000 euro per unità immobiliare, cifra che rappresenta il limite massimo detraibile anche per le seconde case, sulle quali continua a valere l’aliquota del 36%.

La proroga interessa anche il bonus mobili, destinato a chi effettua ristrutturazioni: l’agevolazione resta al 50%, ma con un tetto di 5.000 euro. Confermate anche le condizioni applicate al sismabonus e all’ecobonus, che manterranno le stesse aliquote duali (50% e 36%) allineate a quelle previste per le ristrutturazioni classiche.

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Tra i lavori agevolabili rientrano numerosi interventi, dalla manutenzione straordinaria agli interventi di risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. Si va dall’installazione di ascensori e scale interne al rifacimento dei bagni, dalla sostituzione di infissi all’adeguamento degli impianti, fino alla trasformazione del sottotetto in mansarda o del balcone in veranda. Rientrano anche i lavori su box, cantine e pertinenze, come specificato dalla circolare 8/E dell’Agenzia delle Entrate.

La logica del bonus resta invariata: la detrazione Irpef viene ripartita in dieci anni, ed è riservata ai titolari del diritto di proprietà o di godimento reale, come usufruttari o inquilini. L’obiettivo è sostenere le spese di miglioramento del patrimonio edilizio privato, incentivando la manutenzione ordinata e la valorizzazione degli immobili residenziali.

Stop al superbonus e addio al bonus barriere: cosa non sarà prorogato nel 2026

Nel testo della Manovra non trovano invece spazio due delle agevolazioni più discusse degli ultimi anni. Il Superbonus, già in progressivo ridimensionamento, cesserà definitivamente a fine 2025, con un’unica eccezione per i territori colpiti dal sisma del 2016. Per i comuni del cratere sismico del Centro Italia, è previsto un fondo da 250 milioni di europresso il Ministero dell’Economia, destinato a interventi per la riduzione del rischio strutturale.

Resta inoltre prorogata al 31 dicembre 2026 la rendicontazione dei lavori già avviati con il Superbonus, per consentire a chi ha aperto i cantieri di chiudere correttamente le pratiche. Ma oltre quel termine, non saranno più disponibili detrazioni speciali con aliquote maggiorate.

Il vero taglio riguarda però il bonus barriere architettoniche, introdotto nel 2022 con una detrazione al 75% per l’eliminazione degli ostacoli fisici negli edifici. La Manovra non prevede alcuna proroga: senza un intervento dell’ultima ora, la misura terminerà il 31 dicembre 2025. Un’uscita di scena che potrebbe lasciare scoperti molti interventi già pianificati, soprattutto in ambito condominiale.

Confermata invece la permanenza dell’intero pacchetto classico dei bonus casa fino al 31 dicembre 2026. A partire dal 2027, salvo nuove modifiche legislative, scatterà la riduzione delle aliquote. Il governo ha scelto di rinviare la stretta, probabilmente per favorire il comparto edilizio, ancora in fase di assestamento dopo le forti oscillazioni generate dalla fine del Superbonus.